A SCUOLA DI CIRCO

LABORATORIO DI CIRCO A SCUOLA.

Nella nostra scuola è attivo da qualche anno il laboratorio di circo, ideato e  gestito dall’educatrice Michela Puglisi, formatasi presso la scuola di circo educativo e sociale Circosfera e FIX.

Il circo è una performance artistica in grado di veicolare emozioni complesse tramite un linguaggio nuovo, verbale e non. In questo processo si possono fondere varie arti insieme per riuscire ad esprimersi al meglio. E’ un efficace strumento sociale ed educativo; permette di comprendere la comunità d’appartenenza, di rielaborare le esperienze di vita, riconoscere le emozioni (le ansie adolescenziali, le paure, …), sviluppare un pensiero creativo, migliorare la risoluzione dei problem-solving quotidiani, migliorare la propria capacità comunicativa, comprendere il proprio ruolo all’interno delle relazioni, trovare le proprie risorse e gestire i limiti. Inoltre, essendo una disciplina sportiva, permette di migliorare l’impegno, la costanza, la concentrazione e dedizione che bisogna dare per poter raggiungere gli obiettivi prefissati.

 

Si è rilevato che è sempre più utile creare uno spazio dove i ragazzi possano apprendere regole di comportamento sociali e comprendere le proprie risorse, tramite un’educazione non formale che gli permetta di essere sé stessi, in un contesto protetto, dando valore e spiegazione a quei comportamenti apparentemente disfunzionali.

Attraverso alcuni giochi di relazione e ad esercizi specifici, quali ad esempio quelli della disciplina acrobalance, il ragazzo può comprendere le modalità relazionali che mette in atto, le dinamiche legate alla fiducia, l’ascolto dell’altro e può sviluppare un senso di protezione e cura di sé e del gruppo, scardinando possibili altri ruoli che gli sono stati dati in altri contesti e trasformandoli in risorse utili a tutto il gruppo. Inoltre si possono proporre esercizi e giochi in cui le persone normalmente più emarginate possono ottenere buoni risultati in modo da dar loro la possibilità di vedersi in modo diverso e ridefinire i ruoli di leadership positiva nei ragazzi solitamente marginali o vittime.

Nelle attività ogni persona si mette in gioco e viene ascoltata ed accolta dal gruppo e può così imparare a capire le proprie esigenze e ad esprimerle in modo adeguato.

La modalità di lavoro è in particolar modo fisica e predilige un linguaggio non verbale, ciò accelera l’emergere dei contenuti emotivi.

Nella pratica, ad esempio nella giocoleria,  si può vedere un aumento di consapevolezza ed autostima, ma anche migliora la concentrazione, l’attenzione grazie alla dedizione che lo strumento richiede per poter eseguire i trick; infatti si innesca una relazione circolare in cui lo strumento attiva la curiosità del suo utilizzo, la pratica da soddisfazione e crea, così, un maggior impegno.

L’aspetto legato al circo come pratica sportiva migliora la coordinazione, la manualità, lo sviluppo del corpo nella sua completezza in modo adeguato all’età del ragazzo.

Si possono così sviluppare competenze trasversali sociali, cognitive, emotive, relazionali che promuovono il benessere psicofisico dei ragazzi.

Permette inoltre l’integrazione scolastica di quei ragazzi che faticano a seguire le lezioni in classe.